Lo Scorpione: Mago alchimista trasformista.
Trasformare il Piombo in Oro o comunque un metallo umile in uno prezioso è da sempre l’aspirazione dell’uomo. Creare valore dai materiali rifiutati, trasformare la materia sterile in qualcosa di fertile. Tutti questi desideri innati nell’animo umano son stati nei secoli affidati a figure chiamate maghi, streghe o stregoni, alchimisti. Figure misteriose, occultate e che incutevano paura ed attrazione nello stesso tempo. Si pensava avessero antichi poteri magici e che come tali avessero loro stessi in mano lo scettro del “Potere”. L’arte magica è innata o si può apprendere? Nei secoli si è cercato di mantenere intorno a queste figure una sorta di fatalità, un senso di dono innato che non poteva essere trasmesso. È il concetto stesso di Potere, far credere all’esterno che lo si possiede, permette al Mago di avere un ruolo di essere superiore a cui dare devozione e sudditanza; perché lui può trasformarti con un rito magico o una pozione in qualcosa che temi di diventare. È lui che ha questo potere o siamo noi che con le nostre paure lo alimentiamo? E tornando alla domanda iniziale, si può diventare Maghi? Certo, ma solo se si intraprende un percorso iniziatico, per eletti che custodiranno gelosamente il segreto delle cose apprese. Comunque non tutti possono farlo, solo chi è il prescelto da qualcosa di divino e superiore alla vita terrena può entrare nella cerchia ristretta degli operatori magici.
Ora tutto questo è stato quello che ci hanno detto nei secoli, ma oggi è ancora così? La magia ha ancora senso come concetto? Ed è possibile far magie o miracoli che siano? Oggi la scienza ha smascherato molti falsi maghi e imbroglioni, è più difficile esserlo veramente. Comunque la magia esiste, i miracoli accadono ancora oggi. Sono le guarigioni senza una risposta scientifica, oppure gli eventi sognati che si manifestano o semplicemente il porsi un obiettivo irrealistico e impensabile e raggiungerlo a dispetto delle regole e paletti che ci sono stati inculcati nella mente. Si può camminare sul fuoco, si può nuotare per kilometri, sopravvivere ad un disastro nucleare e molto altro. È magia? Oggi direi è semplicemente Plutone, il nostro Mago interiore, il nostro potere invisibile che parte da un fuoco che ci trasforma da brutti anatroccoli a supereroi, solo però se la forza del desiderio di quello che vogliamo è così forte da far accadere la magia.
Plutone l’archetipo del potere occulto. Signore degli inferi, di quello che la religione cristiana chiama Inferno. È situato nel ventre nella terra, è caldo incandescente, è formato di magma in continua trasformazione, scatena terremoti, scuote la terra e ce la può rendere un luogo desolato, disseminato di morte e cenere nera. Fa paura, scatena il terrore. È orribile e tutti ne abbiamo paura. In realtà questa forza contenuta all’interno della nostra stessa terra è anche in noi, nella nostra psiche. È la forza che ci spinge a nascere rompendo la barriera con l’esterno, facendoci largo tra le urla della madre genitrice e il rosso del sangue. Ma quella forza ci fa proseguire, avanzare anche nel dolore estremo. È la vita, l’istinto a vivere nonostante tutto. È la lotta umana alla sopravvivenza che trova sempre una via per … vivere. Tutti abbiamo quella forza così potente all’inizio della nostra incarnazione terrestre. E dopo cosa accade a quella potente forza? Viene ricacciata dentro e risalirà su solo se richiamata con la stessa potenza.
Questa è la parte magica contenuta in noi “in potenza”, è difficile da richiamare a comando. Solo alcuni ci riescono e spesso quando si accorgono della loro stessa forza misteriosa, vengono presi dal terrore, come se nel guardarsi allo specchio non vedessero più loro ma un Diavolo. A quel punto la scelta è usarla oppure nasconderla rigettandola interiormente da dove è venuta. Il guaio è che, se per qualche ragione di vita ci si trova a tu per tu con la nostra parte nera, difficilmente potrà più essere ignorata. Il potere scotta, se rimosso e non gestito ci può uccidere da dentro. L’istinto di vita se viene soffocato diventa desiderio di morte.
La depressione avviene quando non si crede più nella nostra capacità di risorgere, nella nostra capacità di trasformare il piombo in Oro. Quel potere interiore è necessario alla vita stessa.
Tutti sappiamo che c’è una fine, l’allontaniamo, cerchiamo di non pensarci oppure facciamo riti che pensiamo acquietino il mostro con la falce. Eppure solo consapevolizzandoci, possiamo gestirlo al meglio del possibile concesso a noi esseri mortali. Tutto ha una fine perché tutto ha un inizio.
Ecco che per il segno dello Scorpione collegato all’archetipo del Mago, la cosa più importante è passare il seme, il proprio DNA attraverso la riproduzione. Salvare il codice genetico è un vincere la fine.
Questo archetipo ci insegna che la morte può essere vinta solo con altra vita. Ad ogni fine un nuovo inizio e anche difronte ad una crisi non bisogna mai arrendersi ma cercare il Mago nascosto nel profondo, richiamarlo in superficie e lascialo agire anche se questo comporta agire fuori dalle regole.
Lo Scorpione è un animale a contatto con il terreno umido e si nasconde tra le foglie. Teme la luce, ama le ombre. Serve trasformarsi in qualcosa di diverso per mostrarsi alla luce della società, indossare una maschera, un ruolo, un potere. Vivere dentro quella maschera è complicato, il rischio di venire scoperti è alto. Per questo gli Scorpioni spesso sputano veleno per allontanare chi maldestramente si avvicina troppo al loro vero sé. Chi riesce a capirsi e a guardarsi in quello specchio tanto temuto, ecco lui sì può ambire ad essere un vero Mago che fa le magie, non solo per lui ma anche per gli altri. Ma è una dote per pochi eletti. Saper governare il potere della magia rende potenti. Ma la magia può anche essere semplicemente prestigiazione, ossia un gioco di abilità e di velocità con le mani, di inganno della mente che crede di vedere invece non vede. Il Mago è colui che è capace di manipolare la realtà e di convincere il prossimo a seguirlo. È fascinazione, è capacità di creare desiderio. Incontriamo maghi nel marketing, nella politica, nei famosi influencer. Ma anche in tutte quelle professioni dove avviene la trasformazione da piombo in oro delle persone. Tipo psicologici, terapeuti, medici, oltre che ovviamente maghi, astrologi, ecc.
Lo Scorpione tende a nascondere le proprie paure in cassetti interiori oppure in cassette di sicurezza reali, protetti da chiavi o password super sicure. Una serie di segreti uno dentro l’altro così secretati da dimenticare anche come poter tornare a recuperare il contenuto. Il suo compito sarebbe di elaborare e trasformare, oppure lasciar andare senza trattenere. Invece spesso teme terribilmente il distacco e allora inizia a custodire questi segreti, che possono essere rancori non espressi, ma non se ne separa, li lascia lì custoditi da mille chiavi, a marcire e far male.
Abbiamo parlato del desiderio dell’oro come raggiungimento massimo della propria mission di vita. È parte dell’asse dei soldi e delle ricchezze, Plutone stesso è chiamato “il ricco”. Al Mago non interessa accumulare soldi ma conoscere il modo di farli quando ne ha bisogno. È consapevole che tutto può svanire e perdersi, quindi vuole capire il metodo per garantirsi la sicurezza economica senza necessariamente aver una ricchezza reale come fa il segno del Toro suo dirimpettaio astrologico. Il Mago vuole la bacchetta magica che gli permette potere e realizzazione dei desideri, qualsiasi essi siano. Per questo sono perfetti amministratori delle ricchezze altrui. Speculatori, finanzieri, bancari e … udite udite… i fatidici poteri forti. Quelli che nessuno sa bene chi sono ma che tutti temono come un pericolo sopra le proprie teste che possono decidere delle nostre vite.
Lo Scorpione è il desiderio, tutto quello che vorremmo in modo smisurato ma non osiamo dirlo: sessualità, ricchezze oltre i nostri reali bisogni, vincere la morte.
Il numero collegato è il numero 8, il numero del simbolo dell’infinito ma girato in verticale, ossia è un processo di trasformazione che avviene tramite un percorso tra il sottosuolo o l’interiorità psichica e la parte evolutiva visibile e superiore. Immaginiamo che l’8 abbia una linea a metà e che ci sia quindi un sotto e un sopra in continua comunicazione tra loro. È la forma del serpente Oroboro che si morde la coda a rappresentare il ciclo continuo tra sopra e sotto, tra vita e morte. È l’energia della Kundalini. Il nome Oroboro è palindromo come il numero 8.
Gli archetipi base:
Mercurio: qui addirittura in esaltazione. La capacità di muovere velocemente i pensieri nella direzione affinché l’interlocutore non abbia il tempo di rispondere con altrettanta velocità, Mercurio è il pianeta della comunicazione e qui diventa un modo di parlare che confonde l’interlocutore mischiando verità con bugie dette in modo così sorprendente che l’altro è spiazzato a meno che non abbia una Mercurio altrettanto forte. È furbizia, astuzia, scaltrezza comunicativa. L’apprendimento è in funzione dell’alimentare la bacchetta magica del mago, dargli sempre più poteri attraverso l’uso acuto delle parole chiave. Le parole possono essere lame che aprono lacerazioni psichiche e debolezze che questo Mercurio cerca per assoggettare al suo potere il discorso. Non dimentichiamo qui troviamo i migliori persuasori che esistono, quelli capaci di scoprire i segreti altrui e altrettanto capaci di occultare le proprie debolezze.
Marte: Il Dio della Guerra insieme ad archetipi così profondi è sostenuto alla grande. Marte è vincente se sostenuto da astuzia e intelligenza.
Plutone: Il Dio degli inferi e dell’inconscio, il luogo dove dei memoria dei ricordi rimossi e sepolti. Ne abbiamo parlato ampiamente perché in questo archetipo dà il massimo della sua espressione. È talmente nel suo ruolo che la maschera che suggerisce non è la sua versione bella, come accade nel segno dei Gemelli, ma è proprio quella del cattivo ragazzo, della fascinazione che scatena “il male”, “il peccato” “la bruttezza delle cose”. La temiamo ma poi vogliamo andare a vedere il pericolo, con i film horror o mettendo le mani in buche oscure o toccando animali velenosi. L’adrenalina che smuove la sensazione del rischio, il pericolo di conoscere Ade, è un qualcosa che più o meno abbiamo tutti, è Plutone.