L'archetipo della Bilancia dal profano al sacro

L'archetipo della Bilancia dal profano al sacro

La religione cristiana ha ripreso molti simboli già presenti nella cultura mitologica e astrologica. Lo vediamo nella raffigurazione dell'Arcangelo Michele di Luca Signorelli realizzato nella cappella di san Brizio.
Ha con sé gli stessi simboli della dea della giustizia Themis, ossia la spada (punizione) e la bilancia (giudizio).
Il simbolo della Bilancia era già presente nell'antico Egitto, una bilancia pesava le anime prima di passare il fiume dell'oltretomba. Il cuore veniva messo a confronto con il peso di una piuma, simbolo di leggerezza, solo i puri d'animo potevano accedere alla vita eterna.
Il valore della giustizia divina che separa i buoni dai cattivi nell'aldilà, è un archetipo religioso potentissimo che trasmigrò attraverso molte religioni e filosofie fino ad arrivare al Cristianesimo.
L'arcangelo Michele che con la bilancia del Giudizio divino pesa la malvagità o la leggerezza dell'anima degli uomini. Gli uomini nei piatti che guardano in sù andranno verso il Paradiso mentre quelli che guardano in basso verso l'Inferno.
L'arcangelo Michele aveva il compito di combattere i diavoli, gli angeli caduti. Lo ritroviamo raffigurato spesso nell'atto di poggiare il piede sul diavolo a simboleggiare la vittoria del bene sul male. Era un angelo psicopompo, giudicava e separava le anime dirigendole verso il regno scelto: Paradiso, Purgatorio, Inferno.
È interessante osservare in questa raffigurazione anche il casco con le ali, ricorda quello di Hermes-Mercurio, divinità pagana simbolo di intelligenza. Altra divinità psicopompa.
Ci vuole infatti capacità intellettiva per scegliere il giusto.
San Michele è protettore di: commercianti, doratori, fabbricanti di bilance, farmacisti, giudici, maestri di scherma, paracadutisti, polizia di stato, radiologi
Porta in sé i collegamenti di Mercurio e dell'asse Ariete-Bilancia (forze dell'ordine e giustizia)